Tecnologia PEF – Campi Elettrici Pulsati
Introduzione
La tecnologia PEF, acronimo di Pulsed Electric Field (campo elettrico pulsato), rappresenta una delle innovazioni più significative nel campo del trattamento di alimenti e liquidi degli ultimi decenni. Questa tecnologia, su cui si basa il funzionamento di ExtraH2O, utilizza impulsi elettrici ad alta intensità e brevissima durata per ottenere effetti di disinfezione, conservazione e modificazione strutturale senza ricorrere al calore o a sostanze chimiche.
Comprendere a fondo i principi del PEF è fondamentale per chi opera nel settore del trattamento acqua, poiché consente di spiegare ai clienti con competenza e sicurezza il funzionamento del sistema e i suoi vantaggi rispetto alle tecnologie tradizionali.
1. Principi fisici fondamentali
1.1 Cos’è un campo elettrico pulsato
Un campo elettrico pulsato è un campo elettrico che viene applicato in modo intermittente, attraverso impulsi di brevissima durata. A differenza di un campo elettrico continuo, il PEF alterna momenti di applicazione intensa a momenti di pausa, creando un effetto particolare sulle strutture biologiche e molecolari.
I parametri fondamentali che caratterizzano un sistema PEF sono:
Intensità del campo: misurata in kilovolt per centimetro (kV/cm), può raggiungere valori molto elevati, fino a 80 kV nei sistemi industriali più potenti. Nei sistemi per trattamento acqua domestico come ExtraH2O, i valori sono calibrati per essere efficaci ma sicuri.
Durata dell’impulso: estremamente breve, nell’ordine dei microsecondi (milionesimi di secondo) o al massimo dei millisecondi (millesimi di secondo). Questa brevità è cruciale per ottenere l’effetto desiderato senza generare calore.
Frequenza degli impulsi: il numero di impulsi generati al secondo, che può variare da poche centinaia a migliaia di impulsi al secondo a seconda dell’applicazione.
Forma d’onda: gli impulsi possono avere forme diverse (quadra, esponenziale, bipolare) che influenzano l’efficacia del trattamento.
1.2 Perché si definisce “non termico”
Una caratteristica distintiva e fondamentale del PEF è la sua natura “non termica”. Questo significa che il trattamento avviene senza innalzare significativamente la temperatura del liquido trattato.
Come è possibile? La chiave sta nella brevissima durata degli impulsi. Anche se l’energia applicata in ogni singolo impulso è elevata, la sua durata è così breve che non c’è tempo sufficiente per trasferire calore al liquido.
Questa caratteristica comporta vantaggi enormi:
- Preservazione delle proprietà organolettiche (sapore, odore, colore)
- Mantenimento del valore nutrizionale
- Assenza di sottoprodotti da degradazione termica
- Risparmio energetico rispetto ai trattamenti termici
2. Meccanismi d’azione
Il PEF esercita la sua azione attraverso diversi meccanismi, ciascuno responsabile di specifici effetti sul materiale trattato.
2.1 Elettroporazione delle membrane cellulari
L’elettroporazione è il meccanismo principale attraverso cui il PEF agisce sui microrganismi. Per comprendere questo fenomeno, è necessario sapere come è fatta una cellula batterica.
Ogni cellula, sia essa batterica, vegetale o animale, è racchiusa da una membrana cellulare. Questa membrana è composta da un doppio strato di fosfolipidi, molecole che hanno una “testa” idrofila (che ama l’acqua) e una “coda” idrofoba (che respinge l’acqua). Questa struttura crea una barriera semipermeabile che regola cosa entra e cosa esce dalla cellula.
Quando un campo elettrico intenso attraversa la cellula, la differenza di potenziale ai due lati della membrana aumenta drasticamente. Se questa differenza supera un certo valore critico (tipicamente 0,5-1,5 Volt attraverso la membrana), la struttura fosfolipidica non riesce più a mantenersi integra e si formano dei pori.
Questi pori possono essere:
Reversibili: se il campo elettrico è debole o applicato per tempo brevissimo, i pori si richiudono quando cessa lo stimolo. Questo fenomeno è sfruttato in medicina e biotecnologia per introdurre sostanze nelle cellule.
Irreversibili: se il campo è sufficientemente intenso e prolungato, i pori diventano permanenti. La cellula perde la capacità di mantenere il proprio equilibrio interno, il contenuto citoplasmatico fuoriesce e il microrganismo muore.
Nei sistemi di disinfezione come ExtraH2O, l’obiettivo è proprio l’elettroporazione irreversibile dei microrganismi patogeni.
2.2 Inattivazione enzimatica
Gli enzimi sono proteine che catalizzano le reazioni chimiche negli organismi viventi. Nei microrganismi, alcuni enzimi sono essenziali per la sopravvivenza; negli alimenti, certi enzimi causano degradazione e deterioramento.
Il campo elettrico pulsato può alterare la struttura tridimensionale delle proteine enzimatiche (denaturazione), rendendole inattive.
2.3 Modificazione delle strutture cristalline
Questo meccanismo è particolarmente rilevante per il trattamento dell’acqua e il funzionamento di ExtraH2O. Il campo elettrico pulsato può influenzare il modo in cui i sali disciolti nell’acqua cristallizzano.
Nel caso specifico del carbonato di calcio (CaCO₃), responsabile delle incrostazioni calcaree, il PEF favorisce la formazione di aragonite invece che di calcite.
CalciteCristalli romboedici che tendono ad aggregarsi e aderire alle superfici, formando le tipiche incrostazioni dure e compatte. |
AragoniteCristalli aghiformi, più piccoli e meno coesivi, che rimangono in sospensione nell’acqua e non formano depositi. |
È importante sottolineare: il PEF non elimina il calcio dall’acqua (come fanno gli addolcitori tradizionali), ma ne modifica la forma cristallina. L’acqua mantiene tutti i suoi minerali benefici, semplicemente non forma più incrostazioni.
3. Storia e sviluppo della tecnologia
3.1 Le origini
La storia del PEF inizia nei primi anni del Novecento, quando i ricercatori cominciarono a studiare gli effetti dell’elettricità sugli organismi viventi.
1909
I primi studi sistematici sull’effetto dell’elettricità sui microrganismi vengono condotti in Germania. I ricercatori osservano che scariche elettriche possono uccidere batteri.
1919
Viene brevettato il primo processo commerciale che utilizza impulsi elettrici per la conservazione del latte (processo “Electropure”). Questa è la prima applicazione industriale del principio PEF.
Anni ’60-’70
La ricerca si intensifica, soprattutto in Germania e negli Stati Uniti. Vengono compresi i meccanismi fondamentali dell’elettroporazione. Heinz Doevenspeck pubblica studi fondamentali sull’uso del PEF nel settore alimentare.
Anni ’80-’90
Lo sviluppo dell’elettronica di potenza permette la costruzione di generatori di impulsi più precisi, affidabili e controllabili. Il PEF passa dalla fase sperimentale a quella di sviluppo industriale.
Anni 2000-oggi
La tecnologia raggiunge la maturità commerciale. Centinaia di impianti PEF operano nel mondo in vari settori. La miniaturizzazione e l’ottimizzazione permettono applicazioni anche in ambito domestico.
3.2 Validazione scientifica
La tecnologia PEF vanta oggi una solida base scientifica:
- Oltre 3.000 pubblicazioni peer-reviewed su riviste scientifiche
- Decine di brevetti in tutto il mondo
- Approvazione da parte delle autorità sanitarie per uso alimentare (FDA negli Stati Uniti, EFSA in Europa)
- Standard industriali codificati
- Ampia letteratura su sicurezza ed efficacia
Punti chiave da ricordare
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Il PEF utilizza impulsi elettrici ad alta intensità e brevissima durata (microsecondi) |
È una tecnologia “non termica”: non scalda l’acqua |
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Meccanismo principale: elettroporazione (formazione di pori nelle membrane cellulari) |
Trasforma la calcite in aragonite: stesso minerale, forma diversa, niente incrostazioni |
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Tecnologia con oltre 100 anni di storia e migliaia di pubblicazioni scientifiche |
Approvata da FDA e EFSA per uso alimentare |
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Non aggiunge nulla all’acqua, non genera sottoprodotti |
In ExtraH2O: effetto combinato antibatterico + antincrostante |

