Il calcare e i batteri come la Legionella nell’acqua potabile

Il calcare e i batteri come la Legionella nell’acqua potabile sono temi di estrema importanza da trattare

Che rimedio adottare quindi?

Tecnologia “PEF” (Campi Elettrici Pulsati)

L’innovativo sistema efficace al 100% “Tutto in Uno”

Ma che cos’è esattamente il calcare?

Il calcare dell’acqua potabile, circola nelle nostre case attraverso la rete idrica incrostando tutto quello che trova.

Il calcare è un composto di sali minerali che fanno parte della naturale composizione dell’acqua, quell’acqua fondamentale per la nostra salute, con tutti gli elementi che contiene.

Dobbiamo quindi capire…
Come possiamo annullare i depositi di calcare liberati dall’acqua nel suo passaggio che incrostano tubature, apparati elettrotermici e caldaie, inoltre il calcare è il nido ideale per i biofilm che aiuta la proliferazione batterica compresa la Legionella.

  • Possiamo quindi utilizzare una tecnologia in grado di abbattere calcare e microorganismi presenti nell’acqua?
  • Senza modificare la sua naturale composizione organolettica, con tutti i suoi elementi essenziali per la nostra salute?

In fin dei conti l’acqua ha tutte le caratteristiche di un elemento chimico adatto alle nostre esigenze quotidiane, umane e vitali, la sua composizione si presenta ricca di sali minerali essenziali al nostro organismo, compresi anche il magnesio e il calcio, che proprio loro, legandosi, danno luogo appunto al carbonato di calcio, ovvero al calcare, un composto chimico simile a quello delle rocce naturali, come quelle nelle bellissime grotte sotto forma di stalattiti e stalagmiti.

Il passaggio continuo dell’acqua porta ad accumulare questa roccia quotidianamente e come effetto nel tempo crea l’ostruzione di tubi, filtri e condutture, si aggrappa in particolare a resistenze elettriche e alle parti interne delle caldaie, creando strato su strato uno vero e proprio isolante, che oltre ad impedire il normale flusso dell’acqua, diminuisce la resa termica, aumentando di conseguenza l’inevitabile aumento dei costi energetici.

Proprio il calcio e il magnesio i principali determinanti che creano le incrostazioni dell’acqua potabile, hanno infatti un ruolo cruciale nella dieta alimentare, dove l’acqua rappresenta la fonte primaria, in particolare per gli individui intolleranti o con diete povere di minerali.
L’acqua è il nutriente primario del nostro organismo e i minerali in essa contenuti sono fondamentali per la nostra salute e mai come in questo momento il nostro organismo ha bisogno di oligoelementi che non è in grado di produrre e svolgono ruoli fondamentali anche immunitari.

Ma non allarmiamoci

A tutto esiste sempre un rimedio… peccato che ad oggi la lotta al calcare è stata affidata agli addolcitori a scambio ionico, ai dosatori di polifosfati, filtri a membrana ad osmosi e ai magneti ed elettromagneti, oppure ai generatori di frequenza indotta.

Peccato che questi sistemi giurassici, riducono si il calcare, ma alterano enormemente le caratteristiche dell’acqua, la fanno diventare imbevibile e dannosa per l’organismo se ingoiata o semplicemente utilizzata per lavarsi i capelli, farsi una doccia o lavare i denti!
In cucina poi… ad esempio il caffè viene uno schifo!

‘Gli utilizzatori di questi dispositivi devono essere informati delle modifiche nella composizione minerale causate dai trattamenti e delle possibili conseguenze sull’assunzione totale di sostanze nutritive’ (Organizzazione mondiale della sanità, Oms. V. nota 2).

L’impiego di addolcitori a scambio ionico, per esempio, combatte il calcare nella caldaia e negli impianti idraulici, ma si rivela nel tempo altamente inquinante e poco sostenibile.
Non è per tanto una vera soluzione, ma viene normalmente installato per il suo ragionevole costo, anche se le norme sanitarie a tal riguardo sono molto rigide, e non ne permettono l’utilizzo se non con dosaggi tassativi del sale, ma la maggior parte di utilizzatori non lo sa o non lo fa.
(Il lavaggio, infatti, deve essere eseguito non meno di 92 volte all’anno, perché la legge impone di eseguirlo una volta ogni 4 giorni).

Gli addolcitori a scambio ionico infatti utilizzano sale, diverse ASL ne scoraggiano l’uso a causa delle ingenti quantità di sali rilasciate nell’ambiente, che poi finisce inevitabilmente, nelle falde e nei fiumi.
Chi si dota di addolcitori a scambio ionico dovrebbe perciò sottoporli a periodici controlli, per garantire la sicurezza delle acque destinate al consumo umano.

I filtri ad osmosi inversa, sono estremamente efficaci per togliere qualsiasi tipo di minerale presente nell’acqua, hanno la caratteristica di filtrare finemente l’acqua che li attraversa, eliminando gran parte delle sostanze presenti, trattiene si il calcio e il magnesio, ma anche tutti gli alti sali minerali essenziali , è per questo che la rendono insapore o inerte, impoverita di ogni sua proprietà e quindi imbevibile.
Un’acqua sterile adatta al ferro da stiro o alla batteria della tua automobile.
Inoltre la contro filtrazione per la pulizia consuma tanto quanto ricava, uno spreco inutile. (per ricavare 50 litri filtrati per l’utilizzo, ne butti altri 50 litri per il lavaggio delle membrane)

I dosatori di polifosfati, che impediscono i depositi di carbonato di calcio ed incrostazioni formando un film protettivo all’interno della tubazioni, sono sicuramente sistemi molto economici che presentano però delle grosse controindicazioni, infatti hanno la fama di essere estremamente inquinanti.
Sono nocivi alla salute in quanto rilasciano un quantitativo di polifosfati nell’acqua di scarico e con una percentuale che supera i limiti di legge riguardo alla quantità consentita.
Inutile dire che l’acqua così trattata deve circolare nel solo impianto di servizio tecnico e non in quello ad uso umano.

I dispositivi poi classificati a sistema fisico, sono apparecchiature magnetiche o a ultrasuoni che frazionano i legami molecolari dei minerali e impediscono la formazione del cristallo di calcite quando l’acqua raggiunge i 40 gradi.
Non alterano quindi le caratteristiche minerali dell’acqua, infatti mantengono la durezza invariata, alterando solo la forma fisica dei sali di calcio, evitando l’aggregazione con il magnesio.
Questi dispositivi utilizzano un campo magnetico o a ultrasuoni locale.
Sono sicuramente i più economici e di facile installazione.
Questi dispositivi non sono sempre efficaci in tutti i casi e di solito non danno garanzie a causa dei risultati variabili.

Vediamoli a confronto

I filtri a carboni attivi sono validissimi per trattenere cloro, saponi e gas disciolti, molecole organiche che normalmente alterano l’odore o il sapore dell’acqua, ma non servono a niente per il calcare, e ancor più sono l’abitat perfetto per la formazione di colonie batteriche, ed è per questo che molte volte vengono abbinati agli altri sistemi visti in precedenza.

Anticalcare d’accordo, ma non è finita qui.

Infatti esiste contemporaneamente un altro bel problema, e assolutamente non trascurabile.

L’acqua è un elemento vivo con tutti i suoi componenti biologici vivi, batteri e microorganismi di ogni genere la popolano indisturbati.

  • Come sanificare quindi l’acqua dall’inquinamento organico vivo?
  • Quello di batteri, muffe, alghe e virus?

Tutti gli impianti visti in precedenza non se ne occupano o solo in maniera parziale.
Esistono soluzioni anche per questo; lambade a raggi UV, ozzonizzatori, clorizzanti, sistemi chimici di dosaggio, ecc.

Ottimi sistemi super collaudati e utilizzati da molto tempo, ma siamo proprio sicuri del loro funzionamento?

La lampada UV è in grado di neutralizzare il 99,9% dei batteri presenti nell’acqua, la radiazione che produce attacca il DNA dei batteri, dei virus e dei microorganismi.
La lambada a raggi Ultavioletti efficace per un buon tratto di tubature, ma non sulle lunghe distanze, infatti viene consigliato l’utilizzo in prossimità del prelievo, quindi vicina al rubinetto.

L’ozonizzazione consente di fare un passo in avanti nel procedimento di purificazione dell’acqua, perché l’ozono rimuove i microrganismi e distrugge diversi microinquinanti pericolosi per la salute.
Ozonizzare l’acqua può durare dai 15 ai 30 minuti, cioè il tempo di contatto utile per ottenere acqua ozonizzata di qualità.
Ci sono poi gli ozonizzatori per l’acqua utilizzati negli impianti di depurazione, più complessi ma basati sullo stesso principio: aggiungere ozono creato al momento all’acqua da disinfettare, è importante tenere presente che l’acqua ozonizzata è attiva per circa 15 minuti, poi si trasforma in acqua ricca di ossigeno, sempre purificata ma meno attiva.
Rimangono ampie riserve sui benefici dell’acqua ozonizzata da bere come coadiuvante per la salute

Uso del cloro, o ipoclorito di sodio, è un disinfettante utilizzato nell’acqua per impedire la formazione e la proliferazione batterica lungo la conduttura principale che dall’acquedotto porta l’acqua nelle nostre case.
Secondo le normative vigenti, infatti, si deve avere la totale assenza nell’acqua potabile di microrganismi dannosi per l’uomo, in particolare Enterococchi, Escherichia coli e la Legionella.
Il cloro è un disinfettante molto utile, grazie ad esso, infatti, è possibile utilizzare l’acqua potabile che arriva nei nostri rubinetti a fini di potabilità.

I nuovi orizzonti sono costituiti da nuovi sistemi ‘fisici’ di trattamento delle acque, i quali possono ridurre la formazione del calcare senza tuttavia alterare la composizione chimica dell’acqua e contrastare alla formazione di colonie batteriche e di microorganismi dannosi per la salute dell’uomo.

La tecnologia PEF nasce dalla ricerca per la conservazione in campo alimentare, con lo scopo di utilizzare sistemi alternativi non chimici per la sterilizzazione degli alimenti, come il latte, vino, succhi di frutta e birra, oltre ad alimenti di ogni tipologia, dalla frutta alla carne e al pesce.

Una alternativa alla pasteurizzazione, un processo di risanamento termico, che ha lo scopo di minimizzare i rischi per la salute dovuti ai microrganismi patogeni sensibili al calore, è risaputo che questo procedimento altera le caratteristiche chimiche, fisiche ed organolettiche dell’alimento anche se in forma minima, ma si dimostra ancora molto valido per lo scopo.

Campi Elettrici Pulsati
Il campo elettrico pulsato (PEF) è un’efficiente tecnica di lavorazione degli alimenti non termica che utilizza impulsi brevi e ad alta tensione.
Questi impulsi inducono la porazione di cellule vegetali, animali e microbiche, portando alla disintegrazione cellulare e all’inattivazione microbica.
Il PEF è istantaneo, mirato, flessibile, efficiente dal punto di vista energetico e poiché il calore è ridotto al minimo, i prodotti hanno una durata di conservazione più lunga pur mantenendo un valore nutritivo migliore rispetto alle tradizionali tecniche di lavorazione degli alimenti e prolunga notevolmente la durata di conservazione.

Messa già in atto da alcuni anni e ora consolidata, fonte di sviluppo e studio anche da parte dell’ENEA

La domanda a questo punto è…
Abbiamo capito che con i batteri e gli altri microorganismi agisce inesorabilmente, ma cosa centra con l’acqua e il calcare?

Qui viene il bello!

Trattandosi di una tecnologia che agisce nei prodotti alimentari contenenti la maggior parte di acqua, perchè non usarla direttamente in essa?

Questa è la domanda che si è posto l’inventore del dispositivo che poi andremo a illustrare.

L’utilizzo di campi elettrici pulsati controllati, attraverso una serie di scariche elettriche dirette nell’acqua, genera la trasformazione del calcio in aragonite e quindi non permette che si leghi ad altri sali presenti nell’acqua potabile, evitando così le fastidiosissime incrostazioni.
Il bello poi è che non altera assolutamente la composizione dell’acqua, mantiene i minerali dissolti con tutti i loro benefici.

Come verificato e relazionato da FLORITE srl – Spin Off del Politecnico di Milano
05 Ottobre 2018 – Milano Oggetto: Relazione relativa all’esecuzione di n° 4 prove.

  • Il trattamento dell’acqua con il dispositivo PEF aumenta il contenuto di “amorfo” e la presenza di possibili forme idrate.
  • Questa condizione potrebbe essere responsabile di un aumento di solubilità del carbonato di calcio in acqua con relativa diminuzione di accumulo di residuo fisso su “superfici esterne”.
  • Nel campione trattato, ma scaldato a 60°C per 36 h la fase principale è l’aragonite.
  • Nel periodo di 36 h l’aragonite si sarebbe dovuta trasformare in calcite (polimorfo più stabile), ma questa trasformazione non si è verificata.

L’efficienza dimostrata da test documentati da laboratori accreditati ha messo in lucee che l’utilizzo di questa tecnologia nell’acqua contaminata da batteri come:

  • Legionella pneumophila
  • Staphylococcus aureus
  • Escherichia coli
  • Pseudomonas aeruginosa
  • Salmonella typhimurium
  • Listeria monocytogenes
  • Enterococcus faecalis

Distrugge e neutralizza la proliferazione di tali ceppi.

Acqua sana, senza calcare e superdifesa dai microorganismi nocivi.

L’innovativo dispositivo per il trattamento delle acque destinate ad un uso umano e/o industriale, ideato e brevettato dal sig. Walter Villa e prodotto in Italia dalla società Svizzera EXTRAUS S.A. e distribuito in collaborazione con HUB NANOTECH S.r.l. di Verona.

Fantascienza?

No. Pura realta

Dopo alcuni anni di test e verifiche sul campo, si è scoperto che le scariche elettriche dirette rendono l’acqua più fluida e fanno accelerare l’evaporazione del cloro presente nella rete idrica, una volta erogata dal rubinetto.

Quindi un unico strumento che da solo:

  • sanifica l’acqua da batteri e microbi dannosi per la salute come la Legionella,
  • evita la formazione delle incrostazioni di calcare, riducendo così il numero di manutenzioni e guasti agli impianti,
  • non altera la composizione metabolica dell’acqua, quindi la mantiene integrale con tutte le sue proprietà,
  • rende l’acqua più fluida, riduce così la quantità di detergenti necessari all pulizia personale e degli indumenti.
  • accelera l’evaporazione del cloro togliendone il tipico odore sgradevole.

Poco ingombrante e di facile installazione, ha manutenzione quasi inesistente e consuma meno corrente di una lampadina.

Ha un solo difetto se lo vogliamo chiamare tale…

Fattelo dire da loro…